La locandina del film. |
Il commento che ho letto più spesso riguardo a Smetto
Quando Voglio è stato:”Hanno copiato da Breaking Bad!”
Ed in realtà così sembrerebbe. In effetti la storia
presenta una similitudine molto accentuata verso la serie dei record americana:
la produzione e lo spaccio di una smart drug da parte di un gruppo di laureati ricercatori
precari.
Ma se alcuni gridano al plagio e alla mancanza di
originalità, al contrario questa è una pellicola che con grande ironia prende in
prestito un’idea d’oltreoceano e la traduce in maniera simpatica e decisamente
molto diversa dagli standard della commedia italiana attuale, anche prendendosi
un po’ in giro!
La trama semplice, ma assolutamente non banale, è scandita da scene
esilaranti, eppure mai sopra le righe, e da dialoghi a volte geniali che vanno
a scontrarsi con prove d’attore veramente apprezzabili a partire dal
protagonista, Pietro Zinni interpretato da Edoardo Leo. La Banda dei
ricercatori è poi completata da Libero De Rienzo (l’economista), Pietro
Sermonti (l’antropologo), Valerio Aprea e Lorenzo Lavia (i latinisti), Stefano
Fresi (il chimico) e Paolo Calabrese (l’archeologo).
La banda al completo. |
La fotografia sembra essere uscita da qualche filtro
Instagram, ma quei colori così accesi e cupi al tempo stesso rendono
l’atmosfera quasi psichedelica (da laboratorio chimico direi quasi!) e
piacevole alla vista.
Una sorta di Ocean’s Eleven all’italiana, accattivante e
convincente.
Il cast di Smetto Quando Voglio nel poster parodia di Nymphomaniac. |
Sydney Sibilia entra di prepotenza nel panorama
cinematografico italiano e fa centro. Sarebbe bello vedere film scritti in
questa maniera anche in futuro.
Well done!
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