Anna
Karenina
di Joe
Wright, 2012. Con Keira Knightley, Jude Law, Aaron Taylor-Johnson, Matthew Macfadyen, Domhnall Gleeson, Kelly Macdonald, Emily Watson e Ruth Wilson.
L’Anna Karenina di Joe Wright è una poesia per gli occhi. Ciò che lo contraddistingue è una particolarità che lo rende molto diverso dagli altri film di
genere: l’intera storia si svolge totalmente (o quasi) in un teatro di posa
abbandonato di volta in volta modificato a seconda dei luoghi di scena
(l’ufficio del Ministro Karenin, il Palazzo d’Inverno dello Zar, uno stadio per
corse di cavalli, un teatro vero e proprio).
Con una fotografia raffinata nulla è lasciato al caso, i dialoghi
lasciano spazio a precise inquadrature che mostrano sguardi, luci ed ombre,
colori e dettagli che focalizzano le vicende.
Anche la musica, composta dall’italiano, nominato all’Oscar, Dario
Marianelli, scandisce le scene e talvolta il ritmo stesso degli attori
trasportando lo spettatore dentro questo teatro in continuo movimento, in alcuni
punti, infatti, pare indefinito il confine tra Cinema ed opera teatrale.
La narrazione non molto approfondita viene quindi compensata da questa
esplosione visiva ed estetica.
Ottime prove attoriali da parte degli interpreti principali: Joe Wright,
regista di Espiazione e Orgoglio e Pregiudizio, richiama a sé i suoi beniamini Keira
Knightley e Matthew Macfadyen che qui interpretano
rispettivamente Anna Karenina e suo fratello Stepan “Stiva”; Jude Law, è superbo nel ruolo del
(santo)marito di Anna, Aleksej Karenin e Aaron Taylor-Johnson, l’amante, il Conte
Aleksej Vronskij che nonostante la sua giovane età (classe ’90) dimostra di
essere in grado di reggere il ruolo, complici anche i lineamenti da Casanova.
Ultima, ma non di minore importanza, la delicata e pacata performance di
Domhnall Gleeson nei panni di Kostantin Levin.
Gli
estimatori del dramma letterario di Lev Tolstoj potrebbero rimanerne delusi, si
potrebbe dire che ci sia poca sostanza e che in alcune parti la narrazione
volga verso la commedia. Ciò che da forza al film è la forma, una tecnica
elegante che lo rende unico ed originalissimo.
Comunque consigliato!
Sono d'accordo con te Chiara; sarà che Keira è la mia attrice preferita, e che mi sono pazzamente innamorata di Aaron, ma probabilmente ho preferito il film al libro. D'altronde non è che una reinterpretazione del regista che potrebbe aver convinto i più restii ad affrontare la mole del libro. Ci tengo ad aggiungere che adoro il tuo modo di scrivere schietto, sincero, critico ed appassionato!
RispondiEliminaUn bacio!!
Sinceramente onorata. Grazie... :) :*
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