mercoledì 29 ottobre 2014

I GUARDIANI DELLA GALASSIA e le meraviglie dei Marvel Studios

Il 22 ottobre Guardians of the Galaxy ha concluso il suo tour galattico approdando finalmente in Italia incassando, solo nel primo weekend, circa 2.65 milioni andando così ad incrementare l’incasso mondiale arrivato a toccare le vette dei 750 mln di dollari. Numeri importanti per un’altra pellicola degna dei Marvel Studios.



Il regista James Gunn è riuscito a creare un prodotto cinematografico così valido che essere o meno un fan Marvel è praticamente irrilevante.
Ciò non toglie che ci siano dei collegamenti con i film precedenti, non a caso viene chiamato Universo Cinematografico Marvel.
Per chi non dovesse conoscere (probabilmente pochissime persone) tale rete di film cominciata con la Fase Uno nel 2008 con Iron Man, è bene sapere che abbiamo già incontrato due dei tanti personaggi presenti in Guardiani della Galassia: Thanos, l’antagonista principale dell’UCM, interpretato da Josh Brolin, si è servito di Loki in The Avengers, lo abbiamo intravisto nella scena post crediti; il Collezionista, Taneleer Tivan, impersonato da Benicio del Toro, lo abbiamo invece incontrato nella onnipresente scena dopo i titoli di coda di Thor (2): The Dark World.



In Guardians of the Galaxy c’è molta carne al fuoco, eppure non sembra averne mai abbastanza. La trama è ben composta e corposa ed è condita da buona azione, humor ed effetti speciali davvero spaziali. La scenografia lascia senza fiato: le magnifiche architetture di Xandar, il pianeta controllato e governato dai Nova Corps nella persona di Nova Prime (una sempre brava Glenn Close), sono ispirate dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava ed è impossibile non notare il Millennium Bridge di Foster; i colori esplosivi dello spazio cosmico e ammirati dalle incredibili astronavi. 
Una fotografia, quindi, che ben si sposa con lo stile del film seppur impregnato dell’atmosfera di quei film cult fantascientifici anni ’80. Complice una colonna sonora ad hoc presente “realmente” nella pellicola in quanto musicassetta personale e reliquia inseparabile del protagonista Peter Quill/Star Lord interpretato dall’ottimo Chris Pratt.
Ed è proprio l’AWESOME MIX VOL.1  l’elemento iconico e geniale di Guardiani della Galassia perché, pur essendo il collante che lega Peter Quill alla sua vita sulla terra ed in particolare al ricordo di sua madre, è ciò che amalgama in una maniera originalissima le scene del film creando un contrasto vecchio/nuovo-vintage/advanced.



Presentando gli altri personaggi troviamo in prima linea il villain, Ronan l’Accusatore che per conto di Thanos è chiamato a recuperare la Gemma del Potere, rubata proprio da Star Lord. E’ impersonato dal magnifico ed irriconoscibile Lee Pace, Thranduil nella trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson.

Aperta parentesi.
La Gemma del Potere è una delle sei Gemme dell’Infinito bramate da Thanos. Ne abbiamo già incontrare altre tre: la Gemma Spaziale (il Tesseract), la Gemma della Realtà (l’Aether brandito da Malekith in Thor 2) e la Gemma Mentale (incastonata nello scettro di Loki in The Avengers); mancano quindi all’appello la Gemma Temporale e la Gemma dell’Anima. Le sei Gemme andranno poi a completare il Guanto dell’Infinito. A detta di Kevin Feige, produttore esecutivo, le Gemme dell’Infinito saranno il tema che ci collegheranno alla Fase Tre dell’UCM.
Chiusa parentesi.

Alla banda di Quill si uniscono: Dave Bautista nei panni di Drax il Distruttore in cerca di vendetta contro Ronan per aver sterminato la sua famiglia, Rocket Raccoon, l’irriverente procione geneticamente modificato doppiato in originale da Bradley Cooper e il suo “scagnozzo” Groot, albero umanoide impersonato da Vin Diesel.
Ultima, ma non certo meno importante, Gamora, figlia adottiva di Thanos, si unisce ai Guardiani per redimersi dal suo passato, è interpretata da Zoe Saldana sempre più a suo agio in questi ruoli extraterrestri.
Una menzione d’onore va a Karen “Amy Pond” Gillan, che qui indossa i panni di Nebula, sorellastra di Gamora ed alleata di Ronan; in questa veste inusuale dimostra tutta la sua bravura e professionalità: come dimenticare il suo celebre “coming out” alla Comic Con di San Diego 2013 dove mostrò la sua pelata?!



Insomma: una grande regia, una trama avvincente, scenografia e fotografia da ammirare in tutto il loro splendore, reparto trucco/parrucco e costumi piacevolissimi nonché curatissimi, una colonna sonora da paura e dei personaggi strepitosi!
E’ già un cult.

Se non siete ancora andati a vederlo, correte subito al cinema! E ricordate di non uscire dalla sala prima di aver visto TUTTI i titoli di coda!




Io sono Groot.

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