Il 22 ottobre
Guardians of the Galaxy ha concluso il suo tour galattico approdando finalmente
in Italia incassando, solo nel primo weekend, circa 2.65 milioni andando così
ad incrementare l’incasso mondiale arrivato a toccare le vette dei 750 mln di
dollari. Numeri importanti per un’altra pellicola degna dei Marvel Studios.
Il regista James
Gunn è riuscito a creare un prodotto cinematografico così valido che essere o
meno un fan Marvel è praticamente irrilevante.
Ciò non
toglie che ci siano dei collegamenti con i film precedenti, non a caso viene
chiamato Universo Cinematografico Marvel.
Per chi
non dovesse conoscere (probabilmente pochissime persone) tale rete di film
cominciata con la Fase Uno nel 2008 con Iron Man, è bene sapere che abbiamo già
incontrato due dei tanti personaggi presenti in Guardiani della Galassia:
Thanos, l’antagonista principale dell’UCM, interpretato da Josh Brolin, si è
servito di Loki in The Avengers, lo abbiamo intravisto nella scena post crediti;
il Collezionista, Taneleer Tivan, impersonato da Benicio del Toro, lo abbiamo
invece incontrato nella onnipresente scena dopo i titoli di coda di Thor (2):
The Dark World.
In
Guardians of the Galaxy c’è molta carne al fuoco, eppure non sembra averne mai
abbastanza. La trama è ben composta e corposa ed è condita da buona azione,
humor ed effetti speciali davvero spaziali. La scenografia lascia senza fiato: le magnifiche architetture di Xandar, il pianeta controllato e governato dai
Nova Corps nella persona di Nova Prime (una sempre brava Glenn Close), sono ispirate dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava ed è impossibile non notare il Millennium Bridge di Foster; i
colori esplosivi dello spazio cosmico e ammirati dalle incredibili astronavi.
Una fotografia, quindi, che ben si
sposa con lo stile del film seppur impregnato dell’atmosfera di quei film cult
fantascientifici anni ’80. Complice una colonna sonora ad hoc presente “realmente”
nella pellicola in quanto musicassetta personale e reliquia inseparabile del
protagonista Peter Quill/Star Lord interpretato dall’ottimo Chris Pratt.
Ed è
proprio l’AWESOME MIX VOL.1 l’elemento
iconico e geniale di Guardiani della Galassia perché, pur essendo il collante
che lega Peter Quill alla sua vita sulla terra ed in particolare al ricordo di
sua madre, è ciò che amalgama in una maniera originalissima le scene del film
creando un contrasto vecchio/nuovo-vintage/advanced.
Presentando
gli altri personaggi troviamo in prima linea il villain, Ronan l’Accusatore che
per conto di Thanos è chiamato a recuperare la Gemma del Potere, rubata proprio
da Star Lord. E’ impersonato dal magnifico ed irriconoscibile Lee Pace,
Thranduil nella trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson.
Aperta
parentesi.
La Gemma
del Potere è una delle sei Gemme dell’Infinito bramate da Thanos. Ne abbiamo
già incontrare altre tre: la Gemma Spaziale (il Tesseract), la Gemma della
Realtà (l’Aether brandito da Malekith in Thor 2) e la Gemma Mentale
(incastonata nello scettro di Loki in The Avengers); mancano quindi all’appello
la Gemma Temporale e la Gemma dell’Anima. Le sei Gemme andranno poi a
completare il Guanto dell’Infinito. A detta di Kevin Feige, produttore
esecutivo, le Gemme dell’Infinito saranno il tema che ci collegheranno alla
Fase Tre dell’UCM.
Chiusa
parentesi.
Alla banda
di Quill si uniscono: Dave Bautista nei panni di Drax il Distruttore in cerca di
vendetta contro Ronan per aver sterminato la sua famiglia, Rocket Raccoon, l’irriverente
procione geneticamente modificato doppiato in originale da Bradley Cooper e il
suo “scagnozzo” Groot, albero umanoide impersonato da Vin Diesel.
Ultima,
ma non certo meno importante, Gamora, figlia adottiva di Thanos, si unisce ai
Guardiani per redimersi dal suo passato, è interpretata da Zoe Saldana sempre
più a suo agio in questi ruoli extraterrestri.
Una
menzione d’onore va a Karen “Amy Pond” Gillan, che qui indossa i panni di
Nebula, sorellastra di Gamora ed alleata di Ronan; in questa veste inusuale
dimostra tutta la sua bravura e professionalità: come dimenticare il suo
celebre “coming out” alla Comic Con di San Diego 2013 dove mostrò la sua pelata?!
Insomma:
una grande regia, una trama avvincente, scenografia e fotografia da ammirare in
tutto il loro splendore, reparto trucco/parrucco e costumi piacevolissimi nonché
curatissimi, una colonna sonora da paura e dei personaggi strepitosi!
E’ già
un cult.
Se non
siete ancora andati a vederlo, correte subito al cinema! E ricordate di non
uscire dalla sala prima di aver visto TUTTI i titoli di coda!
Io sono
Groot.
Nessun commento:
Posta un commento