venerdì 26 dicembre 2014

DOCTOR WHO Christmas Special 2014 - Last Christmas

Seppur non nei fasti dello Special post-rigenerazione del Nono Dottore L'invasione di Natale e il supercitato classico dickensiano Un Canto di Natale, Last Christmas è in linea con l'ottava stagione appena conclusasi su BBCOne e in arrivo in italiano su Rai4 dal prossimo 7 Gennaio.
Protagonisti dello Speciale di Natale 2014 sono ovviamente il Dottore assieme a Clara Oswald questa volta accompagnati da quattro scienziati e ... Babbo Natale.



La trama dell'episodio certamente non spicca di originalità, ma è pregna di citazioni ufficializzate che fanno il verso non solo all'ottava stagione, ma anche ad altri film famosissimi (vedere la lista di Shona). E' ripreso il concetto del Don't Think apparso nella puntata Time Heist, ed un riferimento al nolaniano Inception è veramente impossibile da non notare.
D'altra parte, se il soggetto di Last Christmas sembra un rifacimento di varie idee probabilmente già viste e sentite (Moffat ha bisogno di nuove idee?), dall'altra è giustificato da alcuni elementi degni di nota.
I dialoghi, ad esempio, sono ben costruiti ed esaltano la personalità dei personaggi principali: il sarcasmo del Dottore è esilarante e Peter Capaldi è come sempre ai massimi livelli recitativi; il suo Signore del Tempo riesce ancora una volta ad affermarsi e a posizionarsi, da un punto di vista estremamente soggettivo, sul podio di una personale classifica. 
La controparte, Jenna Coleman, torna nei panni di Clara Oswald per la gioia dei fan e il dispiacere degli haters. Il rapporto Clara/Dottore, apparentemente concluso nel finale di stagione Death in Heaven, sembra non solo ricucirsi, ma rinascere in una nuova vita. Una delle frasi finali di Clara al Time Lord riporta alla mente un po' ciò che si era instaurato tra Ten e Donna Noble: due forti personalità che si fronteggiano, ma in realtà si completano a vicenda pur tralasciando (fortunatamente) la componente amorosa. Clara, cocciuta, orgogliosa e testarda, che non vuole reagire, deve andare avanti con la sua vita dopo la morte del compianto Danny Pink, mentre il Dottore, così cinico, burbero, sarcastico e forse anche calcolatore, non perde una seconda occasione per richiamare a sé l'amata compagna dopo un periodo passato in solitudine.

Co-protagonista di Last Christmas è Santa Claus in persona interpretato dal grande Nick Frost, da sempre compagno d'armi di Simon Pegg apparso anche lui in DW nel sesto episodio della prima stagione assieme all'allora Dottore Christopher Eccleston. Il suo è un lavoro egregio, ed il suo Babbo Natale diverte non poco.



Questo Speciale Natalizio non brilla se paragonato ai suoi precedenti colleghi: decisamente molto lontano da The Christmas Invasion, o ai più recenti The Snowmen e The Time of The Doctor che concludeva il viaggio di Eleven/Matt Smith. Come già detto, la trama, forse troppo ricca di citazioni, che certamente faranno piacere ai cultori più accaniti, mette però in secondo piano una storyline lineare, ma non convincente in tutto e per tutto.
Nonostante ciò, la puntata scorre senza pesantezza e riesce ad equilibrare il mistero con il riso. L'impronta Moffatiana è decisamente meno marcata del solito, e distante dai trip mentali del finale della prima stagione da showrunner per Steven Moffat (quinta stagione n.d.r.). Che sia un nuovo modo di scrivere o un progressivo avvicinamento ad un cambiamento radicale?



In ogni caso, il Dottore c'è sempre. Ma si sa, ogni puntata è diversa ed il grande vantaggio di Doctor Who è proprio questo: non è mai statico, è sempre dinamico, è rivolto ad un grandissimo pubblico che talvolta ama e talvolta odia determinati episodi e/o personaggi.
Questo Last Christmas è uno Speciale che porta ad un forte schieramento tra più punti di vista: (The Question is...) Steven Moffat è ancora in grado di portare avanti la serie inglese più famosa al mondo? Il Dottore è eclissato da Clara Oswald? E' tempo che quest'ultima lasci la serie o continui a viaggiare col Time Lord nella sua Cabina Blu? E tante altre domande ancora... 


giovedì 27 novembre 2014

GONE GIRL - L'amore Bugiardo: recensione in anteprima

"When I think of my wife, I always think of her head. I picture cracking her lovely skull, unspooling her brain, Trying to get answers." 




Con questa frase e l'intenso e indimenticabile sguardo di Rosamund Pike si apre Gone Girl, l'ultima fatica di David Fincher ; le ipnotiche e affascinanti musiche di Trent Reznor e Atticus Ross fanno il resto. Nei 149 minuti (per niente dilatati) del lungometraggio ci confrontiamo con personaggi forti e sensibili, spietati e vulnerabili,sempre in forte contrapposizione verso se stessi e verso gli altri. Il punto di forza del film (tratto dal romanzo "Gone Girl" di Gillian Flynn) è la sua incredibile capacità di spiazzare e sorprendere lo spettatore in maniera maestosa e potente. L'intelligente e precisa regia di Fincher ci proietta verso una realtà incredibilmente umana e realistica nella quale è difficile non immedesimarsi.


La strabiliante capacità di cambiare prospettive e individualità dei protagonisti ci costringe a guardare il film con occhi nuovi, ad ogni colpo di scena, ad ogni forte e drastico cambiamento della vicenda.Lavoro ulteriormente valorizzato dall'ottima prova di Ben Affleck (intenso e decisamente azzeccato per il ruolo) e dalla magnifica interpretazione di Rosamund Pike (una nomination ai prossimi Oscar pare sia cosa certa,mi meraviglierei se non vincesse). Perciò quando si fa una forte critica ai media, alla tv, ai talk show,al continuo flusso di informazione spesso adibita a vuota e mera sostanza che applica la depersonificazione dell'individuo e della realtà, non c'è da meravigliarsi ; perché alla fine Gone Girl ci parla di questo: della nostra deumanizzazione, della nostra vulnerabilità e del confronto con i nostri demoni, che spesso possono essere anche le persone alla quali si giura "amore eterno". Alla fine si torna al principio, consapevoli della trappola, ma rimanere indifferenti non è consentito.

L'amore Bugiardo sarà nelle sale italiane a partire dal 18 Dicembre.


Recensione a cura di Fabrizio Condino 

martedì 11 novembre 2014

INTERSTELLAR di Christopher Nolan (Spoiler Alert)

Il poster di Interstellar


Interstellar di Christopher Nolan è un film potente.
Potente, significativo ed emozionante.

(POTREBBE CONTENERE SPOILER)

In un futuro non molto lontano, o in un Ventunesimo secolo alternativo, la Terra sterile, inizia a diventare il posto non più ospitale in cui l’Uomo è nato: costretto ad abbandonare lo sviluppo tecnologico, si dedica esclusivamente alla produzione del cibo sempre più scarseggiante. Un gruppo di ricercatori della Nasa, società ormai costretta ad operare in una base segreta, manda in avanscoperta, in un progetto denominato Lazarus, un gruppo di astronauti alla ricerca di un pianeta conforme ad ospitare la Specie Umana. Cooper (Matthew McConaughey), ex pilota della Nasa stessa ed ora agricoltore, viene chiamato ad intraprendere un viaggio interstellare a bordo della nave spaziale Endurance assieme a Brand (Anne Hathaway), figlia del professor Brand (Michael Caine), Doyle (Wes Bentley), Romilly (David Gyasi) e i robot TARS e CASE.



In un momento di estrema crisi per il genere umano, l’istinto di sopravvivenza (nonché di esplorazione e disperazione) porta l’uomo ad alzare lo sguardo al cielo, a cercare una nuova casa e quindi lasciare quel pianeta che gli ha dato la vita.
Cooper, è costretto ad abbandonare la sua famiglia ed in particolare sua figlia, Murph (Mackenzie Foy), a cui è molto legato. La componente Amore è certamente presente nel film, e anche se potrebbe sembrare stucchevole come la frase ”L’amore è l’unica cosa che trascende il tempo e lo spazio” è ciò che preme sul protagonista nell’accettare una missione che lo porterà via dai suoi cari per anni, forse per sempre, pur di trovare una soluzione diversa dall’estinzione. Non solo, anche l’importanza del contatto umano, è ciò che si contrappone al freddo acciaio e al nulla esterno che avvolge i solitari pionieri.



Ma il tema più importante di Interstellar è senza dubbio il tempo, argomento assai caro a Nolan. Attraversato il wormhole, chiamato Gargantua, il tempo sulla Terra corre più velocemente rispetto a quello trascorso in quella nuova galassia a causa della forte attrazione gravitazionale. E quindi vediamo trascorrete contemporaneamente le vicende degli astronauti e la vita sulla terra, in particolare le vicissitudini della famiglia di Cooper e sua figlia ormai adulta e diventata astrofisica al fianco del professor Brand, in un tempo che non scorre alla stessa maniera in entrambe le parti.
Come se non bastasse, il tempo è scandito anche dall’immensa colonna sonora scritta da Hans Zimmer: quasi ritmica, ma cadenzata, come le battute di un orologio, eppure imponente e drammatica.




Tralasciando il 3D, Nolan si concentra sulla qualità della fotografia e facendo questo certamente ci guadagna: lo Spazio è meraviglioso, un’esplosione di colori e sfumature che fanno sognare lo spettatore e lo catapultano in un infinito emozionante e quasi commovente. Una bomba visiva molto realistica, affascinante e inquietante allo stesso tempo: il buio si contrappone alla luce accecante, come i silenzi della cabina di comando ai i rumori dell’astronave stessa.


Gargantua 
Ci sono scienza, fisica, astrofisica e fantascienza e un po’ ricordano i trip mentali di Inception e, perché no, anche le trame Wibbly Wobbly Timey Wimey della serie inglese Doctor Who. Una rete intricata in cui il tempo non è lineare. E’ forse questo il punto debole di Interstellar: alcuni concetti non sono spiegati a dovere e lasciano un sapore di incompletezza nei confronti di una sceneggiatura seppur molto convincente, ma abbandonata alle supposizioni del protagonista.


SPOILER La Timeline di Interstellar spiegata nell'immagine

Interstellar ti tiene incollato alla poltrona e, se Alfonso Cuaron è riuscito con Gravity, in meno di 90 minuti, a raccontare una storia non perdendosi in lungaggini inutili e creando un prodotto notevolissimo, i 168 minuti del film di Nolan non pesano perché bilanciano suspense a racconto non risultando (quasi mai) noioso né prolisso.


A conclusione di ciò, vanno a chiudere il cerchio, le magnifiche, ma non esagerate performance degli attori principali: McConaughey, sempre più sull’olimpo Hollywooddiano, seguendo la scia che lo ha portato all’Oscar come attore protagonista per Buyers Dallas Club e i tanti consensi dovuti alla serie tv True Detective, dimostra la grande bravura nell’interpretare un ruolo così drammatico eppure tanto umano; Anne Hathaway interpreta l’essenza dell’eterna contrapposizione tra testa e cuore, emozionante; Jessica Chastain, la figlia di Cooper, Murph versione adulta, porta con sé rabbia e determinazione nel cercare una soluzione che salvi l’umanità e la porti a rincontrare il suo amato padre, davvero brava!

Valori umani, immagini suggestive, una storia che ti porta a pensare e a riflettere sul futuro.

Da vedere, magari più di una volta.


sabato 8 novembre 2014

SMETTO QUANDO VOGLIO di Sydney Sibilia


La locandina del film.
Il commento che ho letto più spesso riguardo a Smetto Quando Voglio è stato:”Hanno copiato da Breaking Bad!”

Ed in realtà così sembrerebbe. In effetti la storia presenta una similitudine molto accentuata verso la serie dei record americana: la produzione e lo spaccio di una smart drug da parte di un gruppo di laureati ricercatori precari.
Ma se alcuni gridano al plagio e alla mancanza di originalità, al contrario questa è una pellicola che con grande ironia prende in prestito un’idea d’oltreoceano e la traduce in maniera simpatica e decisamente molto diversa dagli standard della commedia italiana attuale, anche prendendosi un po’ in giro!

La trama semplice, ma assolutamente non banale, è scandita da scene esilaranti, eppure mai sopra le righe, e da dialoghi a volte geniali che vanno a scontrarsi con prove d’attore veramente apprezzabili a partire dal protagonista, Pietro Zinni interpretato da Edoardo Leo. La Banda dei ricercatori è poi completata da Libero De Rienzo (l’economista), Pietro Sermonti (l’antropologo), Valerio Aprea e Lorenzo Lavia (i latinisti), Stefano Fresi (il chimico) e Paolo Calabrese (l’archeologo).

La banda al completo.


La fotografia sembra essere uscita da qualche filtro Instagram, ma quei colori così accesi e cupi al tempo stesso rendono l’atmosfera quasi psichedelica (da laboratorio chimico direi quasi!) e piacevole alla vista.
Una sorta di Ocean’s Eleven all’italiana, accattivante e convincente.

Il cast di Smetto Quando Voglio nel poster parodia di Nymphomaniac.



Sydney Sibilia entra di prepotenza nel panorama cinematografico italiano e fa centro. Sarebbe bello vedere film scritti in questa maniera anche in futuro. 
Well done! 

giovedì 30 ottobre 2014

THE JUDGE - Dramma familiare con Robert Downey Jr. e Robert Duvall

La storia raccontata in The Judge è molto semplice e certamente non così originale: l'avvocato difensore di successo Hank Palmer (Robert Downey Jr.) torna a casa, in Indiana, per la morte della madre. Quando suo padre, il Giudice Joseph Palmer (Robert Duvall) viene accusato di omicidio, Hank decide di restare a difenderlo dall'accusa nel processo che ne seguirà. Non solo, fronteggiando i fantasmi del passato, i due cercheranno di riconciliare il loro rapporto lacerato molti anni prima.

Un dramma familiare molto potente supportato dall'eccezionale bravura dei due interpreti principali e soprattutto dalla performance di Robert Downey Jr. che finalmente si sveste (momentaneamente) di quell'armatura rosso/oro che ormai indossa da più di sei anni. Hank Palmer è un avvocato cinico, distaccato e sicuro di sè: emblematica, nella scena iniziale, la frase che pronuncia:"Per gli innocenti costo troppo." Alla morte della madre torna nella casa della sua famiglia dove riabbraccia i due fratelli Glen (Vincent D'Onofrio), in gioventù, grande promessa di Baseball ed ora gommista e Dale (Jeremy Strong), il più piccolo dei tre, autistico con la passione delle pellicole in super8. Proprio i vecchi filmini di famiglia, montati dal fratello minore, mettono in moto un meccanismo di lenta e sofferta riconciliazione fra Hank e Joseph. E qui esce fuori tutta la potenza interpretativa di Downey Jr: il suo personaggio si trasforma e mette a nudo tutto quel rancore e la fragilità, che nascondeva in tutti quegli anni passati lontano da casa, del figlio abbandonato dal padre, un uomo orgoglioso e apparentemente freddo, ma basato sulla giustizia e dedito al suo lavoro. Tutto ciò ha un forte impatto emotivo che esplode in alcune scene veramente commoventi e toccanti. 

 


Una storia di famiglia, dolorosa e intima. Una trama senza pretese per un film improntato nel puro stile Hollywoodiano delle pellicole di genere, ma che vanta delle interpretazioni degne di nota. Vi basti solo sapere questo per andare a vedere The Judge.

Il film è stato diretto da Dave Dobkin (2 Single a Nozze, 2 Cavalieri a Londra, Fred Claus) e prodotto dal Team Downey, casa di produzione degli stessi coniugi Downey (Robert e Susan) e David Gambino. Nel cast figurano, oltre agli altri citati prima, Vera Farmiga, Billy Bob Thornton, Dax Shepard e Leighton Meester. E' nelle sale italiane dal 23 Ottobre 2014.



mercoledì 29 ottobre 2014

MARVEL FAN EVENT - Annunciati 9 film fino al 2019

Ai Marvel Studios non piace stare con le mani in mano!

Come ben sappiamo, nel corso del prossimo anno avremo in sala Avengers: Age of Ultron (Maggio) e Ant-Man (Luglio) che concluderanno la Fase Due.

Nella giornata di ieri, 28 Ottobre, a Hollywood e precisamente al cinema El Capitan, si è svolto un evento organizzato dai Marvel Studios in cui sono stati annunciati i film che andranno a comporre la nuova fase dell'UCM. All'evento erano presenti Robert Downey Jr, Chris Evans, il presidente della Marvel Entertainment Kevin Feige e la new entry Chadwick Boseman aka Black Panther.




Ecco, qui di seguito, i titoli e le date d'uscita:

6 maggio 2016: Captain America: Civil War
4 novembre 2016: Doctor Strange
5 maggio 2017: Guardians of the Galaxy 2
28 luglio 2017: Thor: Ragnarok
3 novembre 2017: Black Panther
4 maggio 2018: Avengers: Infinity War – Part I
6 luglio 2018: Captain Marvel
2 novembre 2018: Inhumans
3 maggio 2019: Avengers: Infinity War – Part II


Vi lascio anche dei link che rimandano agli articoli riassuntivi di BadTaste.it, ottimo sito e mia prima fonte di notizie:
  1. Annunciati tutti i film dei Marvel Studios 
  2. Kevin Feige parla di Spider-Man, Iron Man 4 Hulk e Vedova Nera
  3. Kevin Feige spiega perché i Marvel Studios arriveranno a produrre tre film all'anno
  4. I supereroi al cinema l’infografica definitiva per i cinecomic fino al 2020!

Detto questo non ci resta che iniziare a segnare le date sui nostri calendari! 


I GUARDIANI DELLA GALASSIA e le meraviglie dei Marvel Studios

Il 22 ottobre Guardians of the Galaxy ha concluso il suo tour galattico approdando finalmente in Italia incassando, solo nel primo weekend, circa 2.65 milioni andando così ad incrementare l’incasso mondiale arrivato a toccare le vette dei 750 mln di dollari. Numeri importanti per un’altra pellicola degna dei Marvel Studios.



Il regista James Gunn è riuscito a creare un prodotto cinematografico così valido che essere o meno un fan Marvel è praticamente irrilevante.
Ciò non toglie che ci siano dei collegamenti con i film precedenti, non a caso viene chiamato Universo Cinematografico Marvel.
Per chi non dovesse conoscere (probabilmente pochissime persone) tale rete di film cominciata con la Fase Uno nel 2008 con Iron Man, è bene sapere che abbiamo già incontrato due dei tanti personaggi presenti in Guardiani della Galassia: Thanos, l’antagonista principale dell’UCM, interpretato da Josh Brolin, si è servito di Loki in The Avengers, lo abbiamo intravisto nella scena post crediti; il Collezionista, Taneleer Tivan, impersonato da Benicio del Toro, lo abbiamo invece incontrato nella onnipresente scena dopo i titoli di coda di Thor (2): The Dark World.



In Guardians of the Galaxy c’è molta carne al fuoco, eppure non sembra averne mai abbastanza. La trama è ben composta e corposa ed è condita da buona azione, humor ed effetti speciali davvero spaziali. La scenografia lascia senza fiato: le magnifiche architetture di Xandar, il pianeta controllato e governato dai Nova Corps nella persona di Nova Prime (una sempre brava Glenn Close), sono ispirate dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava ed è impossibile non notare il Millennium Bridge di Foster; i colori esplosivi dello spazio cosmico e ammirati dalle incredibili astronavi. 
Una fotografia, quindi, che ben si sposa con lo stile del film seppur impregnato dell’atmosfera di quei film cult fantascientifici anni ’80. Complice una colonna sonora ad hoc presente “realmente” nella pellicola in quanto musicassetta personale e reliquia inseparabile del protagonista Peter Quill/Star Lord interpretato dall’ottimo Chris Pratt.
Ed è proprio l’AWESOME MIX VOL.1  l’elemento iconico e geniale di Guardiani della Galassia perché, pur essendo il collante che lega Peter Quill alla sua vita sulla terra ed in particolare al ricordo di sua madre, è ciò che amalgama in una maniera originalissima le scene del film creando un contrasto vecchio/nuovo-vintage/advanced.



Presentando gli altri personaggi troviamo in prima linea il villain, Ronan l’Accusatore che per conto di Thanos è chiamato a recuperare la Gemma del Potere, rubata proprio da Star Lord. E’ impersonato dal magnifico ed irriconoscibile Lee Pace, Thranduil nella trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson.

Aperta parentesi.
La Gemma del Potere è una delle sei Gemme dell’Infinito bramate da Thanos. Ne abbiamo già incontrare altre tre: la Gemma Spaziale (il Tesseract), la Gemma della Realtà (l’Aether brandito da Malekith in Thor 2) e la Gemma Mentale (incastonata nello scettro di Loki in The Avengers); mancano quindi all’appello la Gemma Temporale e la Gemma dell’Anima. Le sei Gemme andranno poi a completare il Guanto dell’Infinito. A detta di Kevin Feige, produttore esecutivo, le Gemme dell’Infinito saranno il tema che ci collegheranno alla Fase Tre dell’UCM.
Chiusa parentesi.

Alla banda di Quill si uniscono: Dave Bautista nei panni di Drax il Distruttore in cerca di vendetta contro Ronan per aver sterminato la sua famiglia, Rocket Raccoon, l’irriverente procione geneticamente modificato doppiato in originale da Bradley Cooper e il suo “scagnozzo” Groot, albero umanoide impersonato da Vin Diesel.
Ultima, ma non certo meno importante, Gamora, figlia adottiva di Thanos, si unisce ai Guardiani per redimersi dal suo passato, è interpretata da Zoe Saldana sempre più a suo agio in questi ruoli extraterrestri.
Una menzione d’onore va a Karen “Amy Pond” Gillan, che qui indossa i panni di Nebula, sorellastra di Gamora ed alleata di Ronan; in questa veste inusuale dimostra tutta la sua bravura e professionalità: come dimenticare il suo celebre “coming out” alla Comic Con di San Diego 2013 dove mostrò la sua pelata?!



Insomma: una grande regia, una trama avvincente, scenografia e fotografia da ammirare in tutto il loro splendore, reparto trucco/parrucco e costumi piacevolissimi nonché curatissimi, una colonna sonora da paura e dei personaggi strepitosi!
E’ già un cult.

Se non siete ancora andati a vederlo, correte subito al cinema! E ricordate di non uscire dalla sala prima di aver visto TUTTI i titoli di coda!




Io sono Groot.

domenica 26 ottobre 2014

Soap Opera di Alessandro Genovesi: un’occasione sprecata!


Eppure le premesse c’erano tutte sin dalla prima sequenza: in un condominio costituito da quattro appartamenti vivono: due gemelli eterozigoti interpretati da Ale & Franz (uno deve accudire l’altro costretto sulla sedia a rotelle); un’attrice di soap opera di nome Alice (Chiara Francini) ossessionata dagli uomini in divisa; Fabio de Luigi nei panni di Francesco ancora innamorato dell’ex, Anna, interpretata da Cristiana Capotondi. La vicenda prende il via quando il quarto condomino si toglie la vita con un colpo di pistola e da lì alle 48 ore successive la storia prosegue e conosciamo: il maresciallo dei Carabinieri (Diego Abatantuono) che dapprima "indaga" sulla morte del giovane, poi intraprende una liaison, più fisica che chimica, con Alice; il migliore amico di Francesco, Paolo, che mette in dubbio il suo orientamento sessuale (lo interpreta Ricky Memphis) e Francesca, l’ex, parigina, del povero disgraziato.
Con uno stile originale, Genovesi propone una scenografia quasi teatrale: la scena iniziale è molto bella perché viene mostrata la palazzina, priva della parete frontale, come fosse una casa delle bambole: vediamo i gruppi di attori muoversi attraverso le varie stanze del condominio, ritrovarsi insieme sul pianerottolo del piano terra, aprire la porta dell’interno 2 e fare la macabra scoperta. 
C’è cura anche nell’arredo e nei costumi: la carta da parati, la mobilia in legno, le pareti scure che rimandano a degli ambienti costruiti apposta, come in un teatro appunto, richiamando un po’ un’atmosfera francese. 
La fotografia è a tratti geniale complici l’utilizzo di luci soffuse, a volte quasi oscure, ed inquadrature eloquenti. 
Interessante l’idea di mostrare solo i luoghi di scena: gli appartamenti (in questo caso solo poche stanze), un bar, la strada di quartiere; non vediamo altre zone della città o altre persone a parte quelle comparse strettamente correlate alle situazioni del momento.
Peccato, peccato davvero perché se il film inizia con i migliori propositi, precipita in un finale senza né capo né coda, ingarbugliato e confusionario, persino banale. Gli attori, d’altra parte, poco fanno per salvare il film: bravini De Luigi, Capotondi e Memphis,  monotoni Abatantuono e Francini, simpatici, ma usuali Ale e Franz, fastidiosa Elisa Sednaoui nei panni di Francesca.
Poco sarebbe bastato per rendere Soap Opera un piccolo gioiellino: una sceneggiatura più curata e più coraggiosa, maggiore attenzione nella recitazione, una regia più incisiva.
Senza infamia e senza lode, insomma.

A discolpa di Genovesi va un plauso per averci provato, sinceramente c’è di peggio!

sabato 25 ottobre 2014

Anna Karenina - Quando il Teatro incontra il Cinema

Anna Karenina
di Joe Wright, 2012. Con Keira Knightley, Jude Law, Aaron Taylor-JohnsonMatthew MacfadyenDomhnall GleesonKelly MacdonaldEmily Watson e Ruth Wilson.


L’Anna Karenina di Joe Wright è una poesia per gli occhi. Ciò che lo contraddistingue è una particolarità che lo rende molto diverso dagli altri film di genere: l’intera storia si svolge totalmente (o quasi) in un teatro di posa abbandonato di volta in volta modificato a seconda dei luoghi di scena (l’ufficio del Ministro Karenin, il Palazzo d’Inverno dello Zar, uno stadio per corse di cavalli, un teatro vero e proprio).

Con una fotografia raffinata nulla è lasciato al caso, i dialoghi lasciano spazio a precise inquadrature che mostrano sguardi, luci ed ombre, colori e dettagli che focalizzano le vicende.
Anche la musica, composta dall’italiano, nominato all’Oscar, Dario Marianelli, scandisce le scene e talvolta il ritmo stesso degli attori trasportando lo spettatore dentro questo teatro in continuo movimento, in alcuni punti, infatti, pare indefinito il confine tra Cinema ed opera teatrale.

La narrazione non molto approfondita viene quindi compensata da questa esplosione visiva ed estetica.
Ottime prove attoriali da parte degli interpreti principali: Joe Wright, regista di Espiazione e Orgoglio e Pregiudizio, richiama a sé i suoi beniamini Keira Knightley e Matthew Macfadyen che qui interpretano rispettivamente Anna Karenina e suo fratello Stepan “Stiva”; Jude Law, è superbo nel ruolo del (santo)marito di Anna, Aleksej Karenin e Aaron Taylor-Johnson, l’amante, il Conte Aleksej Vronskij che nonostante la sua giovane età (classe ’90) dimostra di essere in grado di reggere il ruolo, complici anche i lineamenti da Casanova. Ultima, ma non di minore importanza, la delicata e pacata performance di Domhnall Gleeson nei panni di Kostantin Levin.


Gli estimatori del dramma letterario di Lev Tolstoj potrebbero rimanerne delusi, si potrebbe dire che ci sia poca sostanza e che in alcune parti la narrazione volga verso la commedia. Ciò che da forza al film è la forma, una tecnica elegante che lo rende unico ed originalissimo. 
Comunque consigliato! 

Halloween Time - Film a tema per una notte da paura!

Si avvicina la ricorrenza più "spaventosa" dell'anno: stiamo ovviamente parlando di Halloween, la notte in cui gli spiriti tornano sulla terra a portare scompiglio. 
Se da un lato Halloween porta con sè racconti macabri e paurosi, dall'altro è una festa che diverte grandi e piccini pur mantenendo quell'atmosfera dark che contraddistingue la notte del 31 Ottobre.
In Italia, si sa, la festa di Halloween non è sentita come in America o in Europa del Nord, ma se il "Dolcetto o Scherzetto?" non è molto praticato, i party a tema non mancano mai! 
E che dire delle maratone notturne di film a tema?
Ecco una mia personale lista di pellicole perfette per una notte terrificante e/o divertente da passare con gli amici a lume di zucca

BEETLEJUICE di Tim Burton. Praticamente un classico! 
"Dite il mio nome, ditelo due volte e alla terza io arriverò!"
IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW prodotto da Francis Ford Coppola, diretto da Tim Burton (ancora lui) e interpretato dal camaleontico Johnny Depp. Ti farà perdere la testa (letteralmente)!
"Tre volte mi purifico col mercurio e sputo sopra le dodici tavole. Sciocchi, tutti quanti! È il mio scellerato libro che vi parla! Alla vigilia di Ognissanti, quando la Luna sarà un cerchio nel cielo, una creatura vergine ci riporterà su questa terra! Torneremo qua giù e le vite di tutti i vostri figli saranno mie!"  HOCUS POCUS con le magnifiche Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy nelle vesti delle streghe Sanderson.
Peter Plunkett è il proprietario di un vecchio castello irlandese che cade a pezzi. Indebitato fino al collo, decide, come ultima spiagga, di promuovere l'antica dimora come luogo infestato da fantasmi attirando l'attenzione di un gruppo di villeggianti americani. Il loro soggiorno si animerà notevolmente quando i VERI fantasmi faranno la loro apparizione: HIGH SPIRITS - FANTASMI DA LEGARE con Steve "Mahoney" Guttenberg, Peter O'Toole, Liam Neeson e Daryl Hannah.
THE NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS non ha bisogno di commenti e andrebbe rivisto anche a Natale! 
"Siii puòò faree!" 
Il FRANKENSTEIN JUNIOR di Mel Brooks con un Gene Wilder incredibile in un cult del genere. Assolutamente da non perdere! 
Da Frankenstein a Dracula il passo è breve. Ma se la pellicola di Mel Brooks fa ridere a crepapelle, certo non si può dire lo stesso della trasposizione che Francis Ford Coppola fece con il capolavoro letterario di Bram Stoker. Guardate DRACULA DI BRAM STOKER e ricordate di "lasciare un po' la felicità che recate."
Se volete trascorrere un Halloween irriverente e sexy non ci sono dubbi: THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW è quello che fa per voi! 
Per i ragazzi coraggiosi, invece, cinque chicche da recuperare: MONSTER HOUSE, LA SPOSA CADAVERE, PARANORMAN, CORALINE E LA PORTA MAGICA ed un film di nicchia poco conosciuto ma con un interprete d'eccezione: Christopher "Doc" Lloyd in FANTASMI ALLA RISCOSSA!
      
Una personalissima lista di film a tema che spaziano per vari generi, dal comico al film d'animazione, dalla trasposizione letteraria all'horror. 
Naturalmente ci sono moltissimi altri film che simboleggiano maggiormente questa notte oscura a partire dall'omonima serie di film iniziata con la prima pellicola datata 1978 e diretta da John Carpenter: HALLOWEEN - LA NOTTE DELLE STREGHE. Per i più coraggiosi e i veterani dei film dell'orrore raccomando classici come VENERDI' 13, NON APRITE QUELLA PORTA, LA CASA, SUSPIRIA, L'ALBA DEI MORTI VIVENTI, NIGHTMARE, SHINING.


Insomma, per un Halloween da brivido c'è davvero l'imbarazzo della scelta, voi da dove iniziate?









 


venerdì 24 ottobre 2014

Stephen Hawking e la teoria del tutto.

Tutti conosciamo Stephen Hawking, il fisico/matematico/cosmologo/astrofisico britannico più famoso al mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri e l'origine dell'universo
Punto di riferimento ed esempio per molti, ha pubblicato saggi, trattati scientifici e romanzi per ragazzi assieme a sua figlia Lucy (potete trovare tutte le informazioni sul suo sito ufficiale.)
The Theory of Everything (2002), La teoria del tutto - Origine e destino dell'universo è il libro non autorizzato da Stephen Hawking che ha ispirato l'omonimo film in uscita il 7 novembre 2014 negli Stati Uniti e il 15 gennaio 2015 da noi, in Italia. 
La pellicola, che percorre la giovinezza di Stephen Hawking, è la prima portata sul grande schermo. Solo nel 2004, la BBC ne fece una trasposizione per la tv intitolata Hawking, in cui un giovane, ma già bravo, Benedict Cumberbatch interpretava uno dei più grandi fisici della nostra epoca. Questa volta è toccato a Eddie Redmayne vestire i panni del giovane Stephen e pare che l'attore abbia fatto un gran bel lavoro, parola di chi ha potuto ammirare la pellicola in anteprima al TIFF - Toronto International Film Festival di quest'anno.


Hawking, nonostante la sua malattia, è rimasto sempre a contatto con il pubblico, e partecipando a documentari e trasmissioni televisive è diventato un'icona al pari di Albert Einstein.
Recentemente è "sbarcato" anche su Facebook lasciando un messaggio che è stato condiviso da un migliaio di persone nel giro di poche ore:

"I have always wondered what makes the universe exist. Time and space may forever be a mystery, but that has not stopped my pursuit. Our connections to one another have grown infinitely and now that I have the chance, I’m eager to share this journey with you. Be curious, I know I will forever be.
Welcome, and thank you for visiting my Facebook Page. -SH"






Apes Revolution - Il Pianeta delle Scimmie


Arrivato in Italia con il titolo di Apes Revolution - Il Pianeta delle Scimmie, questo film è un ottimo sequel del precedente The Rise of the Planet of the Apes

La trama presenta punti di interesse pur cadendo nell'utilizzo di espedienti a volte banali (ad esempio, il protagonista si affeziona ad una famiglia in particolare). Ho trovato interessante la questione della fiducia non solo tra la scimmia e l'umano, ma anche tra umano ed umano, scimmia e scimmia. Il protagonista assoluto è ovviamente Cesare/Andy Serkis, straordinario e sempre più a suo agio nei ruoli che necessitano il Motion Capture (o mocap); bravo il co-protagonista Malcom/Jason Clarke e da non tralasciare il personaggio interpretato da Gary Oldman antagonista/parallelo della scimmia Koba
Una pellicola divisa in due parti: la prima silenziosa ed evocativa, la seconda molto più corposa. Molto bella la colonna sonora musicata dal bravissimo 
Michael Giacchino, vi invito ad ascoltarla gratuitamente su Spotify.         Consiglio il film, andrebbe rivisto, ma, a mio parere, ha molte questioni di grande interesse che andrebbero discusse come appunto le dinamiche che si vengono a creare in una società quando messa a confronto con un'altra.